Il presepe napoletano: ecco i segreti del vero protagonista del Natale

Il presepe è il vero protagonista del Natale a Napoli. Il presepe può essere considerato il documento storico-artistico del settecento napoletano, ma ogni anno si rinnova perché é possibile aggiungerci un pastore nuovo che rappresenta la società in cui viviamo. Scopri tutti i segreti dell’arte presepiale napoletana.

Il Natale a Napoli é il periodo dell’anno più magico e amato dai tradizionalisti. La tradizione napoletana prevede tanto buon cibo, la passeggiata a San Gregorio Armeno, famosa via dei presepi, le tombolate con amici e parenti.

Il presepe napoletano é simbolo dell’integrità familiare capace di riunire tutta la famiglia che, distratta dalla sua bellezza, evita qualsiasi discussione. Natale in Casa Cupiello, opera teatrale di Eduardo De Filippo, é assolutamente da guardare per comprenderne il suo valore nelle case dei napoletani.

Presepe napoletano: origini e tradizione

Il presepe napoletano é figlio di una tradizione secolare e può essere considerato un vero e proprio documento storico-artistico della Napoli settecentesca.

Ogni pastore simboleggia qualcosa e tra i miei preferiti ci sono: Benino, la lavandaia e il venditore di Maccheroni. Benino é simbolo di rinascita, la lavandaia allontana i peccati e il venditore di maccheroni scongiura la paura della fame molto diffusa tra la popolazione napoletana nel 700.

Da piccola mi incantavo per ore e mi impressionava l’aspetto quasi umano dei pastori sul presepe di mia nonna. Infatti mi ha sempre incuriosito sapere quanto lavoro e quanta devozione ci fosse dietro alla creazione del presepe.

La mia curiosità mi ha condotto nei laboratori di alcuni artigiani del presepe napoletano: Anna Scuotto della Scarabattola ai decumani e Biagio Roscigno a Palazzo dello Spagnolo.

Come nasce una scenografia presepiale di Biagio Roscigno

Biagio Roscigno realizza scenografie presepiali nella sua bottega a Palazzo dello Spagnolo. Si definisce prepista per vocazione e già da bambino avvertiva questo legame così profondo con l’arte presepiale. La sua attrazione verso l‘arte presepiale é sempre stata così forte tanto da perdersi per i vicoletti di San Gregorio Armeno all’età di tredici anni.

L’odore del sughero, gli attrezzi del mestiere e il sottofondo musicale rendono il suo laboratorio un luogo accogliente, umile e familiare. Biagio ha scelto di collocare il suo laboratorio al Rione Sanità con l’obiettivo di creare qualcosa di bello nel quartiere che gli ha dato i natali e in un palazzo che é il fiore all’occhiello della zona.

Come Anna Scuotto realizza l’abito sartoriale di un pastore

Nel suo laboratorio al centro storico, Anna Scuotto, mi ha accolto con una tazza di caffè. In un antico palazzo napoletano ai decumani Anna realizza con sua sorella Susi, gli abiti sartoriali dei pastori. Ago, filo, ditale, forbici, pinza, metro, passione e pazienza sono gli attrezzi da lavoro di cui non può fare a meno.

Per realizzare gli abiti la sua ispirazione principale resta il settecento napoletano con le sue favolose collezioni di pastori. Anche i quadri del seicento, in particolare per la scelta dei colori sono oltre che una risorsa, una grande fonte di ispirazione.

Anna realizza immaginando di scrivere versi poetici e lasciandosi travolgere dalle note blues di Pino Daniele. Ama creare gli scialletti delle popolane e spesso le capita di realizzarli di Domenica forse perché si abbinano agli abiti di festa. Il suo obiettivo é di riuscire a conferire a ciascun pastore un’identità e un carattere, una sfumatura di grottesco o di regale, di sofferenza o gioia.

Il Presepe Favoloso: opera presepiale donata al Rione Sanità

Anna Scuotto, i suoi fratelli e Biagio Roscigno hanno prodotto una meravigliosa opera presepiale: il Presepe Favoloso.

Per festeggiare i loro venticinque anni di carriera, i fratelli Scuotto della Scarabattola hanno deciso di donare al Rione Sanità un prestigioso presepe esposto in una teca di vetro all’interno della Basilica Santa Maria della Sanità.

Un’opera moderna che resta fedele alla tradizione presepiale del settecento napoletano. Eduardo, Totó e Maradona comunicano tranquillamente con i personaggi della Napoli settecentesca.

La presenza di figuranti come il femminiello, la bambina di origine africana e il corteo di suonatori turchi lanciano messaggi di inclusione e di integrazione superando la classica rappresentazione ottocentesca della Natività religiosa.

Il presepe Favoloso é visitabile e rientra nell’offerta di visita guidata alle Catacombe di San Gaudioso e della Basilica Santa Maria della Sanità.

Pubblicato da Valeria

Napoletana verace, classe 89. Laureata in Culture Digitali e della comunicazione presso la facoltà di Sociologia dell'Università Federico di Napoli.

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