Lila de “L’amica geniale”: una mente brillante rinchiusa nel suo piccolo mondo

Elena Ferrante: una vera scoperta

Mi piacciono molto quei libri in cui i personaggi sono decritti minuziosamente senza tralasciare nulla. Infatti “L’amica geniale” di Elena Ferrante è tra i miei preferiti perché i personaggi sono descritti dettagliatamente che quasi sembrano persone di famiglia. Ho provato a leggere i loro dialoghi ad alta voce e mi è sembrato di conoscerli da una vita come se quelle parole e quei toni di voce li avessi già sentiti.

Come ho scoperto la Ferrante?

La Ferrante è stata una bella scoperta che risale ad alcuni anni fa. Feci un corso di web storytelling e un’insegnante mi consigliò di leggere i suoi libri in particolare “L’amica geniale”. Non era una semplice insegnante, ma una persona empatica e sensibile. Percepì ,dai miei racconti e dai miei occhi emozionati, il legame speciale con la mia Napoli.

Mi parlò benissimo di quest’autrice di cui non si conosceva l’identità. La Ferrante si distingueva per la sua narrazione ambientata in una città complessa dalle mille sfumature come Napoli.

Compresi dai consigli di alcuni amici lettori che quei libri mi sarebbero serviti a raggiungere i miei obiettivi: migliorare la mia scrittura e imparare nuove tecniche di narrazione. Infatti la mia curiosità mi condusse anche all’acquisto de “L’amore molesto” per approfondire la conoscenza di questa autrice.

Chi è Lila de “L’amica geniale”?

Tra i personaggi che mi hanno colpito della saga de “L’amica geniale” c’è Lila con la sua personalità carismatica e dall’animo altruista. Lila cosi simile a me, cosi vicina alle mie esperienze di vita. Lila non indossa maschere e non ha peli sulla lingua.

Lila è una creativa rivoluzionaria che vive un forte senso di inadeguatezza nel contesto sociale da cui proviene. Lila è una mente brillante rinchiusa nel suo piccolo mondo da cui non riesce ad evadere. Ha preferito la vita da operaia a quella agiata restando prigioniera del suo sogno lasciato in fondo ai cassetti dell’anima.

Ce l’avevo fatta quasi” sono state le parole di Lila che mi hanno fatto riflettere sull’importanza di evadere dal contesto sociale di appartenenza. Lila mi ha aiutato a capire che è necessario uscire fuori dal cerchio della zona comfort per evolversi umanamente e crescere professionalmente.

Il contesto sociale forgia la tua identità, ma ad un certo punto devi prendere le distanze per riconoscere il tuo valore umano nella società.

Pubblicato da Valeria

Napoletana verace, classe 89. Laureata in Culture Digitali e della comunicazione presso la facoltà di Sociologia dell'Università Federico di Napoli.

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