Nella storia della cultura partenopea abbiamo imparato ad essere poetici da due grandi: Luciano De Crescenzo e Massimo Troisi.
I pensieri poetici del mitico Luigino o’ Poeta, personaggio del celebre film “ Così parlò Bellavista” mi hanno influenzato molto e sono sicura che sono impressi nella mente di ognuno di noi. Luigino interpreta quella che è l’essenza della maggior parte dei napoletani che affrontano la vita con poesia senza farsi affliggere dalle difficoltà del quotidiano. Da quelle difficoltà riescono a trarne il lato poetico grazie al quale riescono ad affrontare qualsiasi tipo di situazione o di ostacolo che si presenti nel corso della loro vita.
La poesia metropolitana, pane quotidiano dei napoletani, non conosce regole e metrica e smuove le coscienze. Una poesia che manifesta la sua forza sul territorio e per il sociale.

Dalla fusione tra poesia e arte è nata nel 2016 l’associazione no profit “Poesie Metropolitane”. L’associazione ha lo scopo di diffondere poesia nel sociale per la riqualificazione del territorio. Spazi urbani abbandonati vengono riqualificati: una semplice panchina o una saracinesca prende vita.
L’associazione vuole diffondere poesia inedita dando spazio ad autori emergenti organizzando varie iniziative come le gare creative. Durante le gare creative gli autori sono chiamati a gareggiare con componimenti poetici su diverse tematiche: dalla libertà all’ambiente.
Le gare nascono dall’intento di portare luce e bellezza nei posti più anonimi e degradati della metropoli. Alla fine delle gare, le opere meritevoli diventano parte attiva del cambiamento: la poesia può dare nuova vita ad una panchina oppure ad una saracinesca o ancora uno scivolo, può trasformarsi in musica, opera teatrale, disegno, dipinto, fotografia.