Due David di Donatello, trentuno anni di carriera alle spalle e tanta Napoli nella sua musica: Franco Ricciardi.
Francuccio, è cosi che lo chiamo in maniera molto affettuosa perché lo sento vicino quasi come un parente. Vicino nel senso che è uno di noi, uno del popolo da cui non si è mai allontanato e che è sempre presente nelle sue canzoni. Amatissimo dal popolo partenopeo che non lo abbandona mai e lo sostiene da anni ormai.Quest’anno festeggia trentuno anni di carriera,quasi quanto la mia età, e della sua musica ne ho vissuto pienamente solo la metà. Da napoletana, non posso che essere nostalgica e profondamente legata al passato, ai ricordi di gioventù e ricordo che ero poco più che adolescente quando mi sono avvicinata alla sua musica. Questo è avvenuto grazie al mio papà che mi ha trasmesso un grande amore per la musica,soprattutto quella della mia terra. Quando ci sediamo a tavola e trattiamo l’argomento “MUSICA”, nomino Franco Ricciardi , lui mi ripete ogni volta che Franco ha una grande dote, quella di muovere le folle e ed è stato uno dei primi a riempire le piazze più importanti di Napoli.
Franco è un artista che ti sorprende sperimentando sempre qualcosa di nuovo e di bello. E’ in continua evoluzione, aperto alle contaminazioni musicali e non discrimina nessun genere musicale. Tante le featuring con artisti campani , soprattutto con quelli che oggi rappresentano alla grande il rap campano in Italia come Clementino, Rocco Hunt e Ntò.
Non è facile parlare di un artista quando si è di parte, ma posso assicurarvi che la sua musica riesce a trasportarvi nel cuore di Napoli ca è chine d’ammore e passione. I testi delle sue canzoni sembrano vestiti cuciti perfettamente sul corpo di na femmena ammaliatrice comme Napule di cui è difficile non innamorarsi.</addres